L’ESPOSIZIONE
Sleeping Beauty
alla Certosa di Pavia
ovvero risvegliare
la bella addormentata
con la musica
Nell’ambito del progetto Sleeping Beauty, promosso dal Ministero della Cultura allo scopo di studiare e fare conoscere le opere conservate nei depositi dei musei, la Direzione regionale Musei Lombardia ha restaurato nel 2021 il Graduale 822.
Il Graduale 814 è stato invece restaurato nel 2009 dalle monache Benedettine di Viboldone.
I due volumi contengono i canti dalla prima domenica di Avvento alla prima domenica dopo l’ottava di Epifania.
Entrambi i volumi sono stati esposti per la prima volta al pubblico nella mostra “Immagini in canto” (4 novembre 2021 – 9 gennaio 2022) presso la Biblioteca Antica della Certosa.
IL PATRIMONIO LIBRARIO
La Biblioteca della Certosa
Immediatamente dopo la fondazione della Certosa di Pavia, nell’agosto 1396, i monaci iniziarono a costituire una biblioteca: i codici venivano acquistati sul mercato o trascritti dai monaci, come richiedeva la regola, mentre quelli destinati alle funzioni liturgiche furono affidati a botteghe di copisti e miniatori milanesi: oggi dispersi, recavano le armi del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, fondatore del monastero. Il patrimonio librario crebbe velocemente nel corso dei due secoli successivi, come sappiamo da un inventario redatto tra la fine del Cinque e l’inizio del Seicento.
Nel Graduale 814 è stata segnalata la presenza di un’iniziale, raffigurante la Vergine in adorazione del Bambino (foglio 21v), miniata dal celebre artista veronese Girolamo dai Libri (1474-1555).
I MINIATORI
Gli autori delle immagini
Nei codici sono stati individuati due miniatori principali, Evangelista della Croce e Benedetto da Bergamo.
Vicario del monastero di Santa Maria Bianca di Casoretto, a Milano, Evangelista della Croce miniò i Graduali 814 e 822. Il suo talento fu apprezzato già in epoca moderna, tanto che lo storico Paolo Morigia lo definì nel 1619 miniatore diligentissimo e coloritore vaghissimo.
Morto Evangelista nel 1560, i lavori furono affidati a Benedetto da Bergamo (da Concorezzo o da Corteregia), monaco vallombrosano di San Lanfranco di Pavia: il miniatore doveva interessarsi all’acquisto delle pergamene, alla scrittura e infine alla decorazione dei codici.
Il pavese Guarnerio Berretta collaborò ai graduali 821, 823 e 824 negli anni Settanta del Cinquecento.
Il canto gregoriano
I monaci seguivano il canto gregoriano, che prevede un coro maschile e una voce solista senza accompagnamento musicale. Il nome deriva dal benedettino Gregorio Magno, papa (590-604) che, secondo la tradizione, raccolse e riordinò in un unico volume tutti i canti per la messa.
Nei corali certosini la melodia è segnalata da notazioni quadrate, i neumi, su un tetragramma, antenato del pentagramma.